Presentazione

Presentazione

Sono un collezionista di diecast un 1/18, soprattutto di modelli stradali prodotti in grande serie.

Senza voler far concorrenza a riviste o portali specializzati, in questo blog provo alcuni dei miei modelli in scala 1:18 mettendo in evidenza quelli che per me (ovviamente) sono i difetti e le qualità riscontrate su ogni singolo modello; la prova è corredata da alcune foto, scattate al meglio delle mie possibilità.
Ovviamente i pareri espressi in queste recensioni sono "genuini" e del tutto personali, vado ad analizzare sia le sensazioni che ogni modello mi regala, cerco di scovare particolari nascosti e più razionalmente uso nella valutazione del modello il parametro qualità / prezzo.

Che dire....Spero che questa mini-guida sia utile ad altri collezionisti.
Sarò grato a tutti coloro che mi manderanno i loro commenti, le loro critiche e perché no... Correzioni a mie imprecisioni o mancanze.
Buona lettura a tutti

lunedì 9 marzo 2015

Lamborghini Espada - Autoart

Modello: Lamborghini Espada
Marca: AutoArt (millenium)
Numero di catalogo: 74503
Anno di produzione: ---
Pezzi prodotti: ---
Aperture: 4
Prezzo Medio di mercato: €100

La Espada estremizza il concetto di fastback, nato in USA dagli anni ’50 e in seguito utilizzato sulle famose pony-car come ad esempio la Mustang Mach1 e la Camaro.
Nel caso della Lamborghini il lunotto posteriore segue la linea del tetto rimanendo praticamente orizzontale, la coda rimane talmente alta che la Bertone pensò di dividere il lunotto ed inserirne uno di dimensioni ridotte in coda (soluzione ripresa anni dopo da (ad esempio Honda CRX) e ancora in tempi più recenti dalla Citroen C4.
Ho scelto il colore bordeaux (rosso granada) per avere una replica della Espada che si vede nel film “Piedone lo sbirro” con Bud Spencer e Terence Hill.
La verniciatura è eccellente: lucida, coprente e molto sottile; come le proporzioni e l’inusuale linea generale del modello.

E’ sicuramente piacevole e degno di nota l’uso di fotoincisioni per gli ampi grigliati a nido d’ape, mentre non capisco l’esigenza di aver unito in modo così evidente i due proiettori. Chiaro e preciso il piccolo logo Lamborghini sul cofano e segnalo che le due prese naca sono correttamente aperte (non cieche).
Unica nota negativa è la scarsa qualità e l’eccessiva approssimazione dei tergicristalli.


La fiancata è impreziosita dalle fotoincisioni del logo Bertone (anteriormente) ed Espada (posteriormente); il filetto in gomma che percorre tutta la vettura è in stampo e colorato tramite tampografia. Purtroppo le cornici dei finestrini e il divisore per il deflettore sono economicamente realizzati in stampo con la plastica dei vetri e cromati, anziché utilizzare più particolari ; al contrario la presa d’aria posteriore per l’abitacolo è in plastica inserita correttamente nel montante posteriore.
Realistici i cerchi e le coperture in gomma, un poco economici sono i freni con il disco costruito in plastica e la pinza che non “abbraccia” il disco, ovvero è presente solo la parte interna e non la parte tra il cerchio ed il disco (sarebbe scarsamente visibile data le forma del cerchio).


La parte posteriore abbina un’ottima cromatura dell’ampio paraurti dotato di luci targa e dalla parte superiore nata per creare una cornice attorno a realistici fari. Anche in questo caso la scritta Lamborghini è in fotoincisione mentre i due doppi terminali di scarico sono costruiti in plastica ben cromata anziché in metallo.


L’abitacolo abbina soluzioni ricercate come il volante con le razze di fotoincisione, i chiari e precisi strumenti circolari, l’ottima texture per la radica e la serie di pulsanti sulla consolle centrale tutti con la funzione tampografata a soluzioni troppo economiche come l’uso di plastica rigida per i sedili, le viti a vista della cerniera del lunotto posteriore, il cambio e la cuffia poco realistici e l’assenza di tappetini in gomma; è invece presente l’appoggiapiedi lato passeggero.


Un plauso è ampiamente meritato dal motore ed il relativo vano: particolareggiato, completo di tutti i componenti ed accessori molto ben visibili, bella anche la cerniera per l’apertura del cofano la cui parte interna è curata con stampo e verniciatura a simulazione del panno fonoassorbente e delle traverse di irrobustimento.
La stabilità in posizione aperta del cofano è assicurata da una convincente asta.


L’ apertura del lunotto posteriore e la permanenza in apertura è garantita da due validi pistoncini, il fondo è rivestito in moquettina, purtroppo non vi è la possibilità di rimuovere o sollevare il fondo del baule per accedere al vano della ruota di scorta.


Infine il fondo vettura mi è parso un poco meno dettagliato rispetto allo standard autoart, le sospensioni sono presenti ma al solito sono finte.

In conclusione un modello che abbina molti pregi ad alcuni dettagli non propriamente all’altezza del costo, che comunque non è assolutamente proibitivo rimanendo attorno ai 100 Euro.

In sintesi
Mi è piaciuto
Grigliati e prese d’aria anteriori
Ampio uso di tampografie e fotoincisioni
Cruscotto e consolle centrale
Motore e vano

Non mi è piaciuto
Gruppo frenante, in particolare l’uso di mezze pinze freni
Sedili in plastica dura
Assenza del vano della ruota di scorta

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