Presentazione

Presentazione

Sono un collezionista di diecast un 1/18, soprattutto di modelli stradali prodotti in grande serie.

Senza voler far concorrenza a riviste o portali specializzati, in questo blog provo alcuni dei miei modelli in scala 1:18 mettendo in evidenza quelli che per me (ovviamente) sono i difetti e le qualità riscontrate su ogni singolo modello; la prova è corredata da alcune foto, scattate al meglio delle mie possibilità.
Ovviamente i pareri espressi in queste recensioni sono "genuini" e del tutto personali, vado ad analizzare sia le sensazioni che ogni modello mi regala, cerco di scovare particolari nascosti e più razionalmente uso nella valutazione del modello il parametro qualità / prezzo.

Che dire....Spero che questa mini-guida sia utile ad altri collezionisti.
Sarò grato a tutti coloro che mi manderanno i loro commenti, le loro critiche e perché no... Correzioni a mie imprecisioni o mancanze.
Buona lettura a tutti

sabato 28 febbraio 2015

Toyota 2000 GT Coupé

Modello: Toyota 2000 GT Coupé
Marca: Autoart
Numero di catalogo:78741
Anno di produzione: ---
Pezzi prodotti: ---
Aperture: 4 + fari mobili + sportelli laterali
Prezzo Medio di mercato: €90 – sold-out

La Toyota alla fine degli anni ’60 presenta al mondo quella che si può definire la prima auto sportiva Giapponese. Equipaggiata con un 6 cilindri in linea sviluppato dalla yamaha di appena 2 Lt., sviluppa la ragguardevole potenza (per l’epoca) di 150 hp, rendendo l’auto scattante e divertente da guidare.
Rimasta in produzione per 3 anni, è stata costruita in appena 337 esemplari, divenendo oggi tra le sportive più ricercate in Giappone.

Il modello prodotto dalla autoart replica la prima serie del ’67 (riconoscibile dalle luci e frecce posteriori di diversa dimensione e forma).
Il modello è la prima versione prodotta da Autoart, (non upgraded), ha una verniciature impeccabile tranne per la parte di carrozzeria della scocca che manifesta delle crepe su tutta la superficie.
Ottime le plastiche trasparenti utilizzate per i vetri, i proiettori e fari dall’aspetto convincente e realistico tutti posizionati senza l’uso di pins di fissaggio.

Osservando con attenzione la parte frontale è possibile scorgere la bella griglia in fotoincisione incassata nella calandra ben cromata; al contrario non sono superlativi i rostri con la parte in gomma solamente verniciata con qualche sbavatura di troppo. Il movimento dei proiettori a scomparsa è affidato ad una leva posta nella parte inferiore: il mio soffre di un’impuntatura all’apertura, tanto che devo capovolgere il modello per poter sollevare i fari. Curiosi gli specchietti esterni bicolore – satinati con la parte interna nero opaca, ma dalle fotografie in rete non ho trovato riscontri.


Lateralmente incuriosiscono i due sportelli apribili posti dietro l’asse anteriore: a sinistra trova alloggiamento il filtro dell’aria e a destra la batteria un poco sottodimensionata, senza circuito elettrico e decals.
Le ruote sono eccellenti: i cerchi sono ottimamente realizzati con le varie parti – lucide, cromate e brunite – che regalano un sorprendente realismo e prive di sbavature, attraverso i quali si intravvedono i dischi metallici e le pinze freno differenti tra l’anteriore ed il posteriore. Dettagli che mi hanno fatto preferire questi cerchi all’alternativa proposta con i cerchi a raggi.
Le coperture costruite in gomma morbida dal battistrada di spessore corretto il cui unico difetto è la mancanza della marca e misura. Segnalo le maniglie in plastica e purtroppo la serratura realizzata semplicemente con una tampografia cromata su un rilievo dello stampo della portiera e il comando a compasso per l’apertura (ovviamente finta) del piccolo vetro posteriore.


Il posteriore è caratterizzato dalla coppia di fari tondi inseriti su una base satinata dal preciso contorno cromato, i piccoli semi-paraurti, come all’anteriore purtroppo hanno i rostri in stampo solamente verniciati di nero, ma le luci targa sono riprodotte separatamente.
Piacevoli i terminali di scarico plastici e ben cromati ricavati direttamente da due tubetti.
Un po’ sottotono è la realizzazione delle frecce: ben fatta la cornice in plastica cromata al cui interno purtroppo è presente solo una tampografia rossa per la replica della plastica della freccia.


Le griglie ai lati del cofano motore sono passanti e realizzate non in stampo, l’ampia presa d’aria dell’abitacolo è al contrario realizzata in stampo, ma sempre passante, una finezza non sempre riscontrabile nelle recenti riproduzioni.


Completo e ben dettagliato il 6 cilindri ed il vano motore: il propulsore è completo di carburatori e scatola di aspirazione, circuito di raffreddamento dotato di tubazioni  e accensione in cui sono presenti i cavi delle candele e spinterogeno, oltre a varie vaschette liquido. Completano il più che positivo quadro diverse decals di dati e avvertenze.
L’apertura del cofano motore è affidata alle cerniere principali, sulla successiva versione upgraded è presente anche un leveraggio per il mantenimento della posizione aperta, che comunque anche in questa versione semplificata è stabile.


Il baule è finemente rivestito in moquette ed è giustamente dotato dell’apertura in legno (purtroppo finta), e dei passaruota con l’attacco delle sospensioni posteriori. Il portellone posteriore viene sostenuto da un’asta metallica nella posizione aperta.


L’abitacolo è completo e ben curato: La texture usata per il rivestimento in radica è convincente, come lo sono i vari indicatori tondi le cui chiare decals sono coperte da un foglio di plastica trasparente per una perfetta riproduzione della realtà. I sedili purtroppo costruiti in plastica dura hanno una buona trama e sono dotati di cinture di sicurezza. Il fondo è ovviamente rivestito in moquette e sono presenti i tappeti poggiapiedi, però costruiti in plastica rigida. L’unica stonatura è data dalla cuffia del cambio dall’aspetto poco veritiero perché ricavata da due stampi di plastica in cui è purtroppo evidente la linea di saldatura.


Infine il fondo del modello appare completo e dettagliato, purtroppo al solito il gruppo sospensioni è fedele alla realtà, ma statico. Segnalo la bella colorazione ramata scelta per lo scarico.


In conclusione questo modello rappresenta l’epoca tutt’altro che remota, in cui gli Autoart avevano un invidiabile rapporto qualità prezzo: ad un costo di circa 100 Euro c’è la certezza di poter inserire in collezione un modello dove i punti favorevoli surclassano le piccole pecche. La versione upgraded costa circa il 30% in più e da un semplice confronto fotografico offre il braccio di sostegno del cofano anteriore in più.

In sintesi
Mi è particolarmente piaciuto
Proiettori e fanali
Interni
Ruote
Non mi è piaciuto
Movimento sollevamento proiettori
Rostri paraurti
Frecce posteriori

Toyota Sprinter Trueno GT-Apex (AE86)

Modello: Toyota Sprinter Trueno GT Apex (AE86)
Marca: Autoart
Numero di catalogo: 78791
Anno di produzione: ---
Pezzi prodotti: ---
Aperture: 4 + fari mobili
Prezzo Medio di mercato: €90 – sold-out

La Sprinter Trueno (conosciuta meglio come Corolla) in questa quinta serie (AE86) è l’ultima berlina media prodotta dalla casa nipponica a trazione posteriore.
Era disponibile sia nella variante 3 volumi, sia fastback come il modello prodotto dalla Autoart.
Nella fattispecie viene riprodotta la versione con la motorizzazione più performante: un buon millesei twin-cam 16V accreditato di 130 hp, considerando i 960 kg. di massa complessiva, il risultato è la nascita di una berlinetta sportiva a basso costo.

Il modello appare sin da subito dettagliato e curato.
Il frontale è caratterizzato dai proiettori a scomparsa mobili il cui movimento è affidato ad una leva e ad un sistema di ingranaggi che portano alla rotazione ai fari.
La calandra e la presa d’aria inferiore pur essendo in materiale plastico, sono passanti.
I proiettori principali, le frecce e le luci di posizione  sono ottimamente realizzate grazie all’uso di trasparenti di qualità e all’assenza (o l’ottima mimetizzazione per le frecce) dei pins di fissaggio.


Lateralmente l’attenzione viene attirata dai cerchi curati attraverso i quali si scorgono gli ottimi dischi e le pinze, a seguire i pneumatici realizzati in gomma con il battistrada di giuste dimensioni e i paraspruzzi integrati. Entrando nel dettaglio segnalo la finezza con cui sono costruite le guarnizioni dei vetri: ogni anglo è provvisto del raccordo di unione, conferendo così al particolare un eccellente realismo.
Tutti i profili neri sono verniciati con cura, senza alcuna sbavatura; segnalo una certa delicatezza della vernice che tende a “saltare” facilmente.


Per la parte posteriore segnalo l’ottima fanaleria, le belle tampografie ed il terminale di scarico ben forato internamente. Mi ha stupito il pulsante di apertura del cofano costruito separatamente dallo stampo, in plastica ben cromata.


Il motore è una delle più complete riproduzione che ho avuto modo di vedere su modelli di questa fascia: i vari componenti sono tutti riprodotti su stampi separati: oltre al propulsore è presente il circuito di raffreddamento, l’aspirazione, l’impianto elettrico e l’accensione, oltre a varie vaschette liquido (radiatore, freni, lavavetri), alla scatola di fusibili e infine il bell’attacco delle sospensioni riprodotto non di stampo.
Infine il cofano è sostenuto in apertura da un’apposita asta metallica.
L’unico particolare migliorabile è il collettore d’aspirazione dove purtroppo è ben visibile una sbavatura.


Il baule è ben finito, il fondo è rivestito in moquette ed è presente la cappelliera il cui movimento è vincolato da due corde all’apertura del portellone.


L’abitacolo è curato e dettagliato: il fondo è rivestito in moquette, come sulla vettura la plastica regna sovrana, ma la fascia arancio che corre attorno all’abitacolo, al cruscotto ed ai pannelli porta allo schienale dei sedili e panchette, contribuisce ad alleggerire non poco l’insieme. I sedili anteriori hanno la seduta di plastica rigida e lo schienale in plastica morbida, ben definiti e chiari sono i comandi i per la regolazione della posizione.
Il cruscotto e la consolle centrale hanno tutti i comandi provvisti di tampografia, il quadro strumenti di tipo digitale è chiaro ben leggibile.
Le cinture di sicurezza sono in tessuto e la fibbia in fotoincisione.


Il fondo vettura è completo e discretamente dettagliato, il gruppo sospensioni è completo,ma purtroppo (al consueto) statico.


In conclusione è un modello che riesce a replicare fedelmente l’auto originale, proponendo un’ottima cura nei dettagli ed un rapporto qualità prezzo molto elevato e purtroppo non più riscontrabile nelle riproduzioni più recenti della Autoart, dove a fronte di una qualità sostanzialmente paragonabile, il prezzo di acquisto è lievitato di un buon 30-40%

In sintesi
Mi è piaciuto
Cura e completezza vano motore
Ruote e cerchi
Abitacolo

Non mi è piaciuto
Sospensioni statiche
Tornare in alto Andare in basso
http://www.modelli1a18.hostoi.com