Modello: Jaguar E-type 3.8
Marca: Autoart (signature)
Numero di catalogo: 73612
Anno di produzione: ---
Pezzi prodotti: ---
Aperture: 4 + sportello carburante
Prezzo Medio di mercato: € 190-200
E’
tra le più belle, affascinanti, costose e famose coupé inglesi (detta
FHC - Fixed Head Coupe), ma per anni la sola burago ha avuto in listino
la riproduzione in 1:18 della E-type; ora è possibile scegliere anche la
replica della Autoart che ha inserito il modello nella serie più
raffinata: la Signature.
Il prezzo di acquisto è impegnativo, la qualità sarà adeguata?
Ho
scelto il classico verde british come colorazione, la verniciatura al
solito è brillante, ottimamente stesa ed esente da difetti, anche nelle
parti interne e più nascoste.
L’assemblaggio del modello è impeccabile, le aperture sono stabili ed in chiusura non presentano eccessiva luce.
Frontalmente
il modello è caratterizzato dalla presa d’aria ovale giustamente priva
di griglia in cui è inserito il listello cromato (purtroppo costruito in
materiale plastico) con al centro la decals su cui è stampato in modo
un poco approssimativo il simbolo del giaguaro.
Notevoli, al
contrario, i trasparenti usati per riprodurre in modo impeccabile i
proiettori principali completi di calotta la cui cornice cromata è
realizzata a parte e i gruppi luci ausiliari (posizione e freccia).
L’inserto
cromato che percorre il lungo cofano è anch’esso realizzato a parte e
correttamente inserito nell’apposita sede, come l’ampia cornice cromata
che avvolge il cristallo anteriore.
Infine i due sfoghi dell’aria
posizionati sulla parte superiore del cofano sono forati ed hanno le
alettature di forma e inclinazione precisa, come notevole è la scelta di
dotare il modello di spruzzatori per detergere il parabrezza in
materiale plastico e non semplicemente di stampo e la piccola presa
d’aria sulla parte finale del cofano in fotoincisione e forata.
Una
curiosità: come evidenziato dalle foto sul sito autoart, il mio
esemplare è privo del terzo tergi (lato guida) pur essendo correttamente
dotato di attacco; osservando il medesimo modello nelle altre
colorazioni disponibili (nero, bianco e rosso) il tergi è presente. Se
si tratta di un difetto su uno stock di modelli verdi, il controllo
qualità finale non ha operato a dovere.
Lateralmente
Si notano i cerchi, ben dettagliati con i sottili raggi realizzati in
filo metallico, purtroppo è assente la valvola di gonfiaggio pneumatici,
i quali sono realizzati in gomma morbida con un ottimo battistrada.
L’impianto frenante è corretto all’anteriore, al posteriore non sono
purtroppo ben evidenziati i dischi “entrobordo” (privi di pinze)
posizionati direttamente all’uscita del differenziale; non è corretta la
dimensione del mozzo ruota posteriore poiché assomiglia più ad un disco
freno, in quanto sfrutta proprio tale elemento.
Il gocciolatoio è
realizzato in plastica ben cromata, al contrario delle cromature dei
finestrini che sono purtroppo in stampo con i vetri.
Segnalo infine la apertura dello sportello carburante.
La
parte posteriore è quella che presenta le maggiori economie del
modello: i cari frangenti inseriti nei fari sono replicati per mezzo di
semplici decals, sulla luce retro è ben visibile il pin di fissaggio ed i
terminali di scarico anche se ben lucidi e non ciechi, tradiscono
l’origine in plastica da un’antiestetica sbavatura longitudinale
derivante dall’unione della parte superiore alla inferiore; su un
modello top di gamma il cui prezzo si avvicina alla soglia dei 200 Euro,
sarebbe stato consono replicare lo scarico mediante un tubetto di inox.
La scritta Jaguar sul portellone è in fotoincisione.
L’abitacolo
è sostanzialmente curato a partire dalla corretta scelta di riprodurre
in alluminio (ovviamente in plastica con tale verniciatura) la parte
centrale del cruscotto in cui sono inseriti i vari indicatori circolari
ed i selettori, ed il tunnel centrale con il medesimo rivestimento.
Mi
è piaciuta meno la riproduzione dell'autoradio affidata unicamente ad
una decals, al contrario ho trovato pregevole e precisa la replica degli
altoparlanti inseriti alla base della consolle centrale.
Molto realistico risulta il volante con le tre razze forate in lamierino su cui è applicata la corona dall’ottimo effetto legno.
Meno
bene i pannelli porta in plastica rigida, soprattutto il lato guida
dove la piccola tasca portadocumenti è ricavata direttamente dallo
stampo; i sedili hanno il pregio di essere rivestiti in pelle, ma
purtroppo la struttura è (al consueto) in plastica rigida risultando
decisamente duri al tatto.
Il
vano motore ed il relativo propulsore sono curati e particolareggiati:
tutti i componenti / accessori sono riprodotti nella giusta colorazione e
soprattutto sono stampati singolarmente e ben assemblati; non mancano
le tubazioni ed i cavi dei vari circuiti (elettrico, accensione,
raffreddamento, idraulico per i freni, ecc.) e alcune decals e
fotoincisioni per avvisi e segnalazioni. In sostanza una riproduzione
perfettamente consona al costo di acquisto, tanto che il modello sarebbe
da esporre a cofano aperto.
Decisamente
sottotono è il vano baule: il rivestimento di base è plastico con le
guide di scorrimento cromate in stampo con il fondo, mancano le due
protezioni della cerniera del portello (che ricordo essere ad apertura
laterale) la cui stabilità in posizione aperta è assicurata da un fermo
manuale anziché da un leveraggio snodato come nella realtà.
Inoltre
sul fondo è scandalosamente riprodotta solamente in stampo l’apertura
per l’accesso alla ruota di scorta ed agli attrezzi forniti.
Il
fondo vettura è ben dettagliato e completo di sospensioni finalmente
funzionanti con i relativi bracci mobili; come già descritto i freni
posteriori risultano trascurati e l’albero di trasmissione ed i relativi
semiassi non ruotano: diversi modelli anche dal costo inferiore ormai
tendono a renderli mobili.
Segnalo purtroppo la presenza degli
antiestetici fori di fissaggio alla scatola, anche se il modello è ben
imballato nel proprio involucro di polistirolo.
In
conclusione, considerando che oggigiorno il costo di un autoart della
serie millenium non è inferiore ai 120-150 Euro (di listino), trovo
l’aumento di prezzo del tutto giustificato dai numerosi contenuti
aggiuntivi e dalla precisione e ricchezza delle parti meccaniche;
trascurando alcune economie non così fondamentali (fondo baule a parte)
giudicherei il prezzo sostanzialmente allineato alla qualità del modello
anche se alcuni concorrenti riescono offrite un’analoga riproduzione a
dei costi inferiori.
In sintesi
Mi è piaciuto:
Vano motore
Cerchi ruota
Cruscotto e tunnel centrale
Non mi è piaciuto
Vano baule
Pannelli porta
Freni posteriori
Raccolta di test dei miei modelli die-cast in scala 1/18 Test of my 1/18 die-cast models
Presentazione
Presentazione
Sono un collezionista di diecast un 1/18, soprattutto di modelli stradali prodotti in grande serie.
Senza voler far concorrenza a riviste o portali specializzati, in questo blog provo alcuni dei miei modelli in scala 1:18 mettendo in evidenza quelli che per me (ovviamente) sono i difetti e le qualità riscontrate su ogni singolo modello; la prova è corredata da alcune foto, scattate al meglio delle mie possibilità.
Ovviamente i pareri espressi in queste recensioni sono "genuini" e del tutto personali, vado ad analizzare sia le sensazioni che ogni modello mi regala, cerco di scovare particolari nascosti e più razionalmente uso nella valutazione del modello il parametro qualità / prezzo.
Che dire....Spero che questa mini-guida sia utile ad altri collezionisti.
Sarò grato a tutti coloro che mi manderanno i loro commenti, le loro critiche e perché no... Correzioni a mie imprecisioni o mancanze.
Buona lettura a tutti
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